Qualche post fa avevo parlato della rabbia e di come sia importante esprimerla, anziché reprimerla, correttamente. Questo è ancora più difficile quando ci troviamo alle prese con una persona che vuole litigare e non sembra sentire ragione. Come comportarsi in tali circostanze? Impariamo a litigare in maniera intelligente! Vediamo una serie di piccole strategie da usare nella vita quotidiana con partner, familiari, colleghi etc…

- Che la calma sia con noi
Ebbene sì: il primo passo per litigare in maniera intelligente è rilassarsi e non cedere agli istinti più reconditi. Anche se il nostro interlocutore è regredito di qualche era geologica, resistiamo alla tentazione di raggiungerlo. Il nostro cervello per funzionare in maniera evoluta e complessa ha bisogno di sapere che non stiamo assecondando le sue parti più primitive (il cosiddetto “cervello rettiliano”). - Bambini cresciutelli
Quando un adulto litigioso regredisce ricorda per molti versi un bimbo piccolo. Urla, dice cose senza senso, pesta i piedi…possiamo fargli il ragionamento più sensato di questo mondo ma non lo coglierà affatto. Lasciamolo sfogare (ovviamente nei limiti del possibile), senza andare dietro al suo filo (il)logico. - Fammi capire meglio
La prima tentazione sarebbe quella di chiedere al nostro interlocutore di smetterla di urlare, magari urlando a nostra volta. Ottima idea, nel caso in cui vogliate impelagarvi in una strada senza uscita.
Se invece la vostra intenzione è che l’altro la smetta realmente di gridare, provate con la seguente formula: ” Per cortesia potresti parlare più piano? Vorrei esserti d’aiuto“. Queste parole riportano il cervello nel ventunesimo secolo: il nostro litigante capirà che ci stiamo realmente interessando alla sua situazione e appoggerà la clava. Abbassando tono e volume della voce. - Parola d’ordine: empatia!
Pensiamoci bene: la persona che fino a poco fa ci stava urlando in faccia è portatrice di un qualche malessere. Negarlo non serve a nulla, se non a farla urlare di nuovo. Anziché impuntarci e ribadire il nostro punto di vista (che non è nemmeno detto sia quello più oggettivo e sensato), mostriamoci attenti al vissuto dell’altro contendente. - Cosa posso fare per te?
Questo è un punto su cui insisto molto quando mi capita di avere i familiari dei miei pazienti in seduta: la negoziazione. Ovviamente, nel colloquio ci sono io a vigilare sull’assenza di litigi: stiamo semplicemente cercando di capire tutti insieme cosa ognuno possa fare per l’altro, contribuendo al benessere familiare. Durante un litigio offrire il nostro aiuto è una dimostrazione della nostra buona volontà e , per certi versi, anche di superiorità. Non siamo qui a perdere tempo: se possiamo fare qualcosa bene, sennò non ci interessa dare retta a un bambinone che urla.
Il “litigio intelligente” ha senso con una persona con la quale abbiamo una relazione che non vogliamo compromettere. Alcune tecniche, soprattutto 3 e 5, sono utili anche in quei contesti lavorativi in cui si ha a che fare con un’utenza particolarmente irritata ( per esempio call center segnalazione guasti, ufficio reclami, centri assistenza…). Nelle situazioni potenzialmente pericolose pensiamo innanzitutto alla nostra incolumità: è inutile – e pericoloso!- mettersi a litigare con un borseggiatore.
Ti capita spesso di trovarti in relazioni in cui gli altri “ti mettono i piedi in testa”? Non riesci a esprimere correttamente i tuoi sentimenti? Dici sempre di sì a tutti e poi con i fatti cerchi di sabotare quanto hai promesso di fare?…Potresti avere bisogno di potenziare la tua assertività! Scopri come a questo indirizzo, oppure telefona al numero 3454551671 per prenotare un colloquio presso il mio studio.