Qualche mese fa sono stata contattata dallo staff di Live Social per un’intervista su Binge eating disorder; abbiamo spaziato in generale sul rapporto tra cibo ed emozioni, parlando di abbuffate e alimentazione consapevole.
Questo è il video integrale dell’intervista: buona visione!
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Il pronto soccorso emotivo: un video
Il post di oggi ospita un video direttamente dal portale TED ed intitolato “Perché dovremmo tutti conoscere il pronto soccorso emotivo”.
In questo intervento ( tranquilli, c’è la trascrizione italiana!) lo psicologo Guy Winch spiega perché dovremmo imparare a prenderci cura non solo dell’igiene del nostro corpo, ma anche di quella della nostra mente. Sappiamo sin dalla tenera età come mettere un cerotto su un taglio ma facciamo fatica a riconoscere e gestire le nostre ferite emozionali: solitudine, rifiuto, fallimento.
Buona visione!
PsicoLinee su YouTube
Bentrovati!
Uno dei post che i miei pazienti commentano più spesso è quello in cui racconto dell’ansia come ricerca di un leone invisibile. Probabilmente il fatto di parlarne spesso ha innescato un processo in cui ho iniziato a visualizzarlo in forma di racconto…finché non ne ho fatto un piccolo video. E dove si caricano i video, se non su YouTube?!
Ecco, questa è la breve storia di come ho inaugurato il mio canale YT.
Tempo permettendo, oltre ad affinare le mie competenze grafico/informatiche mi piacerebbe aggiungere altri piccoli video: i vostri suggerimenti su argomenti e contenuti sono ben accetti. E se vi va, iscrivetevi al canale! 😉
Vaccini e autismo: un video
In questo video, Marco Arturo ci mostra un dossier sulla correlazione tra vaccini e autismo…
PS proprio oggi è stata pubblicata la notizia di richiesta di archiviazione di un’indagine pr lesioni gravissime: gli accertamenti hanno stabilito che “non c’è correlazione tra l’autismo e la somministrazione del vaccino pediatrico trivalente e che i casi di autismo hanno colpito pure bambini non sottoposti a vaccino Mpr.”
Felicità e scorrere del tempo: un video
Lo psicologo Philip Zimbardo sostiene che felicità e successo trovino le loro radici in un aspetto che sottovalutiamo: il nostro approccio al passato, al presente ed al futuro. Ci suggerisce quindi di calibrare la nostra percezione del tempo al fine di migliorare la qualità della nostra vita
Mini video guida alla felicità
Buon venerdì! Oggi ci regaliamo 140 divertenti secondi di felicità: è il cortometraggio animanto “A guide to Happy” di Anchor Point.
Nel video si parla di cosa ci rende realmente felici e cosa invece ci illude, evidenziando i meccanismi giocati da dopamina e ossitocina. Il testo è inglese ma di facile comprensione: buona visione 🙂
Il potere dell’addio
Ieri in radio ho casualmente riascoltato questa canzone di Madonna di qualche anno fa:
Che possa musicalmente piacere o meno, trovo che il testo veicoli un significato molto potente: dire addio- lasciare andare qualcosa o qualcuno- è un atto di rinascita.
Freedom comes when you learn to let go /La libertà arriva quando impari a lasciare andare
Creation comes when you learn to say no / La creazione arriva quando impari a dire di no
Quante volte non riusciamo ad accettare la fine di un amore (o di una relazione in generale) per timore di uscirne sconfitti?
L’accettazione ha spesso una connotazione negativa perché la confondiamo con la resa, la rassegnazione, il fallimento. Questa condizione ci fa paura e finiamo con il restare bloccati.
You were my lesson I had to learn / Tu eri la lezione che dovevo imparare
Quando una relazione finisce è difficile trovare subito dei risvolti positivi. Dopo qualche tempo, “a freddo”, possono riaffiorare i momenti positivi, esperienze piacevoli condivise. Se ce ne sono state, tenerle nelle memoria dei bei ricordi aiuta a dare un senso a ciò che è stato.
Anche le sofferenze possono avere la loro utilità se impariamo a usarle come “lezioni”, andando oltre la semplice distribuzione dei torti e delle ragioni:
Cosa posso apprendere da questa relazione?
Ci sono cose che rifarei?
Ho idealizzato questa persona?
Sapevo già come sarebbe andata a finire?
Che cosa non voglio portare nelle relazioni future?
Che cosa invece voglio mantenere?
Sento di avere parti di me su cui lavorare?
Pain is a warning that something’s wrong / Il dolore è un avvertimento che qualcosa non va
Quante volte fingiamo di non sentire/ vedere quello che ci sta succedendo?
There’s no greater power / non c’è potere più grande
Than the power of good-bye /del potere dell’addio
Andare avanti, muoversi, evolversi: l’accettazione ci sblocca e riusciamo a ripartire.
Testo completo:
Your heart is not open
So I must go
The spell has been broken
I loved you soFreedom comes when you learn to let go
Creation comes when you learn to say noYou were my lesson
I had to learn
I was your fortress
You had to burnPain is a warning that something’s wrong
I pray to God that it won’t be long
Do you wanna go higher?There’s nothing left to try
There’s no place left to hide
There’s no greater power than the power of good-byeYour heart is not open
So I must go
The spell has been broken
I loved you so
You were my lesson
I had to learn
I was your fortressThere’s nothing left to lose
There’s no more heart to bruise
There’s no greater power than the power of good-byeLearn to say good-bye
I yearn to say good-byeThere’s nothing left to try
There’s no more places to hide
There’s no greater power than the power of good-byeThere’s nothing left to lose
There’s no more heart to bruise
There’s no greater power than the power of good-bye
The present: un cane, un bambino, l’amore
“The present” ( Il regalo) è un cortometraggio animato realizzato da Jacob Frey per la sua tesi presso la Filmakademie di Ludwigsburg.
In poco più di 4 minuti racconta una storia emozionante: un bambino assorto dai videogiochi riceve in dono un cagnolino…con tre sole zampe. Irritato dal “difetto” del regalo torna a concentrarsi su ciò che stava facendo prima. Il cucciolo però non ha nessuna intenzione di demordere e…guardate come va a finire!
Non è un bellissimo modo per iniziare la settimana? 😉
“Specchio”: i Subsonica cantano l’anoressia
Parlare di disturbi del comportamento alimentare non è mai facile: si rischia di essere prolissi, asettici, banalizzanti, enfatici, opportunisti, ipocriti, autoreferenziali… Cantarne è forse anche peggio.
I miei concittadini ( concedetemi un pizzico di campanilismo) Subsonica hanno scritto una canzone – Specchio – che parla di anoressia.
Specchio sii più gentile oggi se ce la fai
Ho l’anima fuori servizio e un vizio
Di forma di sostanza e non passa mai
Sai che lo so
Specchio due dita in gola e mi riconoscerai
potrei far meglio ma lo …
…Sai qui tutto si è ristretto
La gioia il tempo lo spazio il sentimento
sai non è tutto perfetto
si tira dritto sfiorando il precipizio.
Specchio questa mattina quanti anni mi dai
il cuore non mi parla spesso ha smesso
Spento e riacceso non funzionerà mai
Sai che lo so
…Sai qui tutto si è ristretto
La gioia il tempo lo spazio il sentimento
Sai non è tutto perfetto
Si tira dritto sfiorando il precipizio
Sai qui tutto si è ristretto
La gioia il tempo lo spazio il sentimento
Sai qui tutto si è ristretto
La gioia il tempo lo spazio il sentimento
Sai non è tutto perfetto
si tira dritto sfiorando il precipizio
Sai qui tutto si è ristretto
La gioia il tempo lo spazio il sentimento
Sai
qui tutto si è ristretto
si tira dritto
sfiorando il precipizio
Da questa canzone è nato un vero e proprio cortometraggio per la regia di Luca Pastore.
I testi sono a cura di una ragazza che ha conosciuto l’anoressia in prima persona, nel corpo e nella mente. Sono diretti, taglienti come pezzi di uno specchio infranto:
Questo progetto non ha la pretesa di insegnarci che cosa sia l’anoressia, né di indicarne le cause. Ha un grosso pregio: ne parla senza giri di parole, senza cercare ricette pronte all’uso. E se anche solo una ragazza (o un ragazzo, perché esistono anche anoressici maschi!) riuscirà a ricevere l’aiuto e il supporto che necessita, ne sarà valsa la pena.
Si parla di anoressia quando muore una modella famosa, quando sfila qualche ragazza “troppo magra” o quando qualche pubblicità mostra donne scheletriche. Se c’è spazio le si dedicano cinque minuti all’interno di qualche talk-show televisivo e il giorno dopo siamo punto e a capo.
Il messaggio che ne risulta è che le ragazze anoressiche diventano tali perché vogliono emulare le starlette presenti sulle copertine patinate. Si tratta ANCHE ma non solo di questo. Ridurre il discorso a questa affermazione significa voler vedere solo la punta dell’iceberg.
…Anoressia perché lo specchio deformante dentro di me mi dipinge sempre troppo grasso/a.
…Anoressia perché voglio sparire.
…Anoressia perché voglio che la mia evanescenza mi renda visibile.
…Anoressia perché sono cresciuto/a sentendomi dire che ero grasso/a
…Anoressia perché se non mangio vinco la lotta contro me stesso/a e la mia fame.
…Anoressia per farmi accettare.
…Anoressia perché per non farmi sfuggire la mia vita devo controllare qualcosa: il cibo.
….e ci sarebbero molte altre frasi.
Una cosa non sparisce dal mondo se togliamo il suo nome dal vocabolario.
Una malattia, ancora meno.
[Di anoressia ne ho già parlato più diffusamente QUI]