Su questo pianeta siamo circa 7 miliardi, siamo tutti diversi e pertanto unici.
Il problema è quando la diversità anziché creare un valore aggiunto e una ricchezza diventa motivo di preoccupazione e divisione.

Senza tirare in ballo temi politici e sociologici ( che meritano una trattazione più ampia e completa di quanto sarei in grado di fare) soffermiamoci su quei piccoli momenti della quotidianità in cui il timore di essere diversi ci allontana dalla felicità.
Quasi tutti da bambini e ragazzi avrete avuto la seguente esperienza di notare come i gruppi dei parei tendano a uniformarsi: abbigliamento, gadget, gusti musicali,… questo avviene perché l’approvazione del gruppo è importante in determinate fasi della crescita.
Da adulti teoricamente non dovremmo avere più questa necessità, a patto però di nutrire sufficiente stima di sé. La carenza di autostima infatti ci porta a dipendere dal giudizio altrui, cercando approvazione. Tendiamo a uniformarci e a piegarci su ciò che riteniamo sia comunemente accettato e condiviso dalla maggioranza delle persone che riteniamo importanti.
Un po’ come vestirsi sempre di nero anche se amiamo il giallo, solo perché lo fanno gli altri attorno a noi e quindi crediamo che si aspettino altrettanto.
Eppure la storia ( così come la scienza, l’arte…e anche la psicologia!) è fatta di personaggi che hanno sfidato i pregiudizi, hanno tracciato nuove strade inseguendo le loro idee e lottando per esse.
Il timore della propria diversità rende passivi e la passività è nemica della felicità!
Quando è stata l’ultima volta che hai fatto qualcosa di diverso da chi ti circondava?
Per chiedermi ulteriori informazioni e/o fissare un colloquio ( in studio a Torino o, a seconda dei casi, in videoconsulenza), puoi contattarmi tramite questa pagina.