Qualche tempo fa avevo scritto un post sul “piccolo critico”, cioè quella parte di noi che ci ripete costantemente quanto siamo inadeguati, brutti, stupidi,… e che ci dissuade da intraprendere un’azione diretta a un obiettivo.
Sulla stessa falsariga esiste un altro dissuasore, altrettanto potente: la colpa altrui. Dire ( e dirsi) che è sempre colpa degli altri è infatti un modo come un altro per non provare nemmeno a fare qualcosa.
Tolti ovviamente casi in cui esistono reali e oggettivi ostacoli alla realizzazione di un progetto, sono molti gli ambiti in cui anteponiamo davanti a ogni iniziativa un fantomatico “altro” che ci bloccherà.
A maggior ragione nelle relazioni ( familiari, di coppia, amicali o lavorative) puntare il faro sulle colpe altrui toglie luce ad eventuali proprie responsabilità. Questo atteggiamento è vantaggioso solo in apparenza; alla lunga diventa non solo noioso, ma anche controproducente. Attribuire sempre le colpe di tutto ciò che non ci piace nella vita ad altri significa infatti porci in una condizione passiva già in partenza: consegniamo a terzi il volante della nostra vita.
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