Nel post odierno torno a occuparmi delle domande proposte più frequentemente a Dr Google dagli utenti che stanno cercando uno psicologo. Dopo aver parlato del post primo colloquio, oggi mi concentrerò su un altro tema importante: quanto tempo ci metterò a guarire?
Non esiste una risposta univoca – guai se ci fosse, vuol dire che saremmo tutti dei piccoli cloni e non degli esseri umani unici e irripetibili. Al tempo stesso la richiesta è legittima : ho preso coscienza di una problematica, adesso voglio sapere quanto ci metterò a uscirne.

A differenza di una prognosi prettamente fisica – un raffreddore, un arto ingessato – in psicologia non abbiamo delle prognosi standard, quindi non potrò darti una data di scadenza . Ad ogni modo, ti proporrò di darci degli obiettivi intermedi sui cui lavorare di volta in volta e che contribuiranno a farti stare meglio.
La guarigione è un processo: immagina un percorso che ti conduce verso una vetta. La tendenza è verso la salita anche se ti capiteranno delle deviazioni e alcuni tratti in cui dovrai apparentemente scendere per risalire meglio. Potrebbe capitarti di avvertire stanchezza, inciampare e cadere. non preoccuparti: dopo esserti riposato ti rialzerai e ripartirai da quel punto. La strada già intrapresa non verrà azzerata.
Potresti avere la tentazione di accelerare il processo, magari per dimostrare qualcosa a te stesso/ a o agli altri: ricorda di fare del tempo il tuo alleato e non un nemico da contrastare.
La guarigione è definitiva? Anche qui non posso farti promesse. Anzi, voglio essere onesta e sincera: la terapia non elimina i problemi dalla tua vita né potrà bloccare sul nascere i fattori scatenanti. La differenza sostanziale sarà nell’aver imparato a riconoscerli e a gestirli in maniera più sana.
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