Solitamente tendiamo a non parlare di errori, men che meno se li abbiamo commessi in prima persona, poiché si tratta di situazioni che evocano una serie di sensazioni negative: il fallimento, l’autosvalutazione, la vergogna, il senso di colpa…
Eppure abbiamo bisogno degli errori per crescere.
A tal proposito ho un ricordo molto chiaro e nitido del mio insegnate di matematica e scienze delle scuole medie. Stavamo parlando di evoluzione, e ci spiazzò con una frase che più o meno suonava così: ” Gli errori sono ciò che ci hanno fatto arrivare fin qui”. A distanza di anni, all’Università sentii parlare nuovamente di errori, stavolta in riferimento all’apprendimento.
Sembra quasi che degli errori non si debba parlare più. Recentemente sono rimasta colpita dal racconto di una mamma di un bimbo di prima elementare: a scuola sono richieste penne cancellabili , affinché gli alunni possano “correggere gli errori senza scarabocchiare i quaderni“. Lungi da me contestare chi di pedagogia ne sa più di ma…che messaggio stiamo passando a questi fanciulli? Gli errori non vanno fatti, se proprio capitano vanno cancellati ( nb, mi è anche stato raccontato che queste penne cancellabili hanno un inchiostro che tende a sbavare, perciò i quaderni sono comunque pasticciati!).
In terapia parliamo sempre di errori, anche se non ce ne accorgiamo. Che si tratti di uno sbaglio commesso o subito, reale o immaginario, cercato o figlio delle circostanze, è un qualcosa che aleggia nella stanza. In certi colloqui è più percettibile, in altri è solo un velo. L’orgoglio talvolta ci impedisce di vederlo perché non vorremmo fare i conti con i nostri limiti per paura di sentirci piccoli di fronte all’universo.
Ma* è solo quando ammettiamo le nostre debolezze che diventiamo veramente forti. Se riusciamo a volgere il nostro sguardo a ciò che non è andato come speravamo, a ciò che non è andato bene eppure ripetiamo ogni giorno tal quale, a ciò che viviamo come non corretto per noi, impariamo a crescere. Ci rialziamo e proviamo a cambiare strada, oppure continuiamo sulla medesima ma lo facciamo con consapevolezza della direzione che abbiamo scelto. Torniamo ad essere attori della nostra vita e non semplici spettatori.
Un errore che non puoi più permetterti di fare è impedirti di stare bene. Se vuoi puoi chiedermi informazioni e/o fissare un colloquio ( in studio a Torino o, a seconda dei casi, in videoconsulenza), tramite i recapiti presenti in questa pagina.
( *A proposito di errori e di ricordi dell’età scolare: mi sono documentata sull’utilizzo del “ma” all’inizio della frase poiché ricordavo che la grammatica lo reputa errore. Poi ho letto questo articolo e ho pensato che anche se fosse, è un errore che mi piace per come suona!)