Capita a tutti – donne e uomini, giovani e meno giovani – di avere una giornata “no”.
L’immagine che vediamo riflessa nello specchio non ci piace affatto: un rotolino qui, un difetto là, i capelli che non vogliono stare in ordine… Nessun vestito ci sta bene, vorremmo rintanarci sotto le coperte e non dovere uscire di casa ma purtroppo il dovere ci chiama.
Se qualcuno prova a consolarci, apriti cielo! Non solo ci vediamo brutti, ma ci convinciamo di esserlo realmente e ci comportiamo come tali, per esempio adottando un look scialbo o trascurando il nostro fisico.
Esiste un’alternativa? Certo che sì! Anzi, più di una.
Ho provato a riassumerle in una scaletta di 10 possibilità (ma scommetto che ognuno potrebbe trovarne altre, se ci pensa bene) e le ho elencate in un articolo per il portale Psicologi Online.
Parlare di disturbi del comportamento alimentare non è mai facile: si rischia di essere prolissi, asettici, banalizzanti, enfatici, opportunisti, ipocriti, autoreferenziali… Cantarne è forse anche peggio.
I miei concittadini ( concedetemi un pizzico di campanilismo) Subsonica hanno scritto una canzone – Specchio – che parla di anoressia.
Specchio sii più gentile oggi se ce la fai Ho l’anima fuori servizio e un vizio Di forma di sostanza e non passa mai Sai che lo so Specchio due dita in gola e mi riconoscerai potrei far meglio ma lo …
…Sai qui tutto si è ristretto La gioia il tempo lo spazio il sentimento sai non è tutto perfetto si tira dritto sfiorando il precipizio.
Specchio questa mattina quanti anni mi dai il cuore non mi parla spesso ha smesso Spento e riacceso non funzionerà mai Sai che lo so
…Sai qui tutto si è ristretto La gioia il tempo lo spazio il sentimento Sai non è tutto perfetto Si tira dritto sfiorando il precipizio Sai qui tutto si è ristretto La gioia il tempo lo spazio il sentimento
Sai qui tutto si è ristretto La gioia il tempo lo spazio il sentimento Sai non è tutto perfetto si tira dritto sfiorando il precipizio Sai qui tutto si è ristretto La gioia il tempo lo spazio il sentimento Sai qui tutto si è ristretto si tira dritto sfiorando il precipizio
Da questa canzone è nato un vero e proprio cortometraggio per la regia di Luca Pastore.
I testi sono a cura di una ragazza che ha conosciuto l’anoressia in prima persona, nel corpo e nella mente. Sono diretti, taglienti come pezzi di uno specchio infranto:
Questo progetto non ha la pretesa di insegnarci che cosa sia l’anoressia, né di indicarne le cause. Ha un grosso pregio: ne parla senza giri di parole, senza cercare ricette pronte all’uso. E se anche solo una ragazza (o un ragazzo, perché esistono anche anoressici maschi!) riuscirà a ricevere l’aiuto e il supporto che necessita, ne sarà valsa la pena.
Si parla di anoressia quando muore una modella famosa, quando sfila qualche ragazza “troppo magra” o quando qualche pubblicità mostra donne scheletriche. Se c’è spazio le si dedicano cinque minuti all’interno di qualche talk-show televisivo e il giorno dopo siamo punto e a capo.
Il messaggio che ne risulta è che le ragazze anoressiche diventano tali perché vogliono emulare le starlette presenti sulle copertine patinate. Si tratta ANCHE ma non solo di questo. Ridurre il discorso a questa affermazione significa voler vedere solo la punta dell’iceberg.
…Anoressia perché lo specchio deformante dentro di me mi dipinge sempre troppo grasso/a. …Anoressia perché voglio sparire. …Anoressia perché voglio che la mia evanescenza mi renda visibile. …Anoressia perché sono cresciuto/a sentendomi dire che ero grasso/a …Anoressia perché se non mangio vinco la lotta contro me stesso/a e la mia fame. …Anoressia per farmi accettare. …Anoressia perché per non farmi sfuggire la mia vita devo controllare qualcosa: il cibo.
….e ci sarebbero molte altre frasi.
Una cosa non sparisce dal mondo se togliamo il suo nome dal vocabolario.
Una malattia, ancora meno.
[Di anoressia ne ho già parlato più diffusamente QUI]