Dal selfie al chirurgo plastico: l’insicurezza corre sui social

Se siete un po’ avvezzi al linguaggio da internauti, saprete che una delle mode cibernetiche del momento è il “selfie”, cioè l’autoscatto pubblicato sui vari social: Instagram, Twitter, Facebook…

Il "selfie" di Elle Degeneres agli Oscar 2014, una delle immagini più condivise del momento
Il “selfie” di Elle Degeneres agli Oscar 2014, una delle immagini più condivise del momento

Narcisismo, semplice vanità o adattamento alle mode, i motivi per postare un autoscatto possono essere talmente tanti che è inutile farne retorica. Interessante è invece considerare, per quanto non in senso assoluto, gli effetti di questa tendenza.
Sembra infatti che la moda del selfie stia modificando il modo con cui le persone, soprattutto i giovani, si vedono. Una ricerca dell’ American Academy of plastic and Reconstructive Surgery ha rilevato un incremento del 10% in un anno delle richieste di piccoli interventi estetici al volto, in particolare da parte degli under 30. L’aumento maggiore si è registrato per rinoplastica (+10%), trapianto di capelli (+7%) e lifting alle palpebre (+6%).

Edward Farrior, presidente dell’Accademia, commenta così i dati:

I social network hanno creato nuovi complessi estetici ed un occhio molto più severo verso la propria immagine perché chi usa questi mezzi ritiene che il primo impatto visivo sia fondamentale per fare amicizia, intraprendere relazioni romantiche o per motivi professionali.

Spesso i difetti sono percepiti come tali solo dal diretto interessato, fino a volerli correggere.
Ma chi è che stabilisce cosa è nella norma e cosa è “difettoso”? 😉

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